Palio Palio

Fabrizio D'AGOSTINO riconfermato Rettore

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Giovedì 21 ottobre 2021 si sono svolte, presso la sede del Comitato Palio di Castell’Alfero, le elezioni per la nomina del consiglio direttivo.
Lo spoglio ha visto la riconferma di D’Agostino Fabrizio, Barbero Enrico, Emanuele Eleonora e Rosanna Iovine, ai quali si è aggiunto Ravizza Sergio.
I membri del nuovo direttivo hanno quindi definito, in tarda serata, le cariche suddividendole come segue:
- Rettore: D’Agostino Fabrizio
- Vice Rettore: Barbero Enrico, Emanuele Eleonora, Ravizza Sergio
- Tesoriera: Iovine Rosanna
Prossimamente saranno nominati i responsabili e saranno formate le varie commissioni.

Drappi stimati

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Nel pieno rispetto delle norme anticontagio si è svolta la Cerimonia della Stima per consentire nel rispetto delle tradizioni di celebrare l'Offerta del Palio alla Collegiata di San Secondo in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono.

Con la sola presenza del Sindaco, del Vice Segretario Generale e dei tre estimatori sono stati "stimati" i due drappi per il Palio del 2020 realizzati da Ottavio Coffano.

Drappi per il Palio di Asti 2020

Foto: Il Canapo

 

Commissioni

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Sono state rese note dal nuovo Direttivo le commissioni che lavoreranno per la prossima edizione del Palio.

Di seguito i nominativi dei Responsabili:

Responsabile Commissione Corsa: Sergio RAVIZZA

Responsabile Commissione Costumi, sfilata e ricerche storiche: Verena FURIADIRETTIVO 1

Responsabile Commissione Bancarella: Francesca FURIA

Responsabile Commissione Sbandieratori e musici: Renato ATZORI

Responsabile Sede e Commissione Imbandieramento: Roberto TESTOLINA

Responsabile Commissione Manifestazioni e Festeggiamenti: Eleonora EMANUELE

Responsabile Commissione Eventi Sportivi: Pier Paolo BORRELLI

 

Tema corteo storico 2019

Valutazione attuale: 5 / 5

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Valentina Visconti porta in dote la terra di Castell'Alfero

Valentina Visconti, figlia di Gian duca di Milano e dal 1379 signore di Asti, giunse nella nostra città durante il viaggio che doveva portarla in Francia, a Melun, ove avrebbe sposato Luigi di Turenne, conte di Valois e di Beaumont.

Valentina Visconti Duchess of OrleansIl 25 giugno del 1389 Valentina giunge ad Asti, accompagnata dal cugino Amedeo VII di Savoia, il Conte Rosso; era partita da Milano con la scorta di trecento cavalieri a tutela sua e dell’ingente corredo che portava in dote: un anticipo di 200mila fiorini sulla dote convenuta di 450mila; stoffe pregiate; vasellame ed oggetti artistici in oro, argento, avorio, ambra, corallo, cristallo; preziosi libri miniati; abiti eleganti; rari e pregiati testi; diamanti; smeraldi; zaffiri; rubini, perle.
Nel bagaglio privato, era custodito un mazzo di Tarocchi: un innocente passatempo che in seguito i suoi detrattori presso la corte di Parigi avrebbero strumentalmente utilizzato a supporto dell’accusa di pratiche magiche, di cui la giovane sarà oggetto.
Valentina inoltre ricevette dal padre la Contea di Virtù in Francia, la stessa che ventisette anni prima la madre Isabella aveva portato in dote a Gian Galeazzo, e in Italia la città di Asti con l'intero contado.
L’atto dotale cita tutte le località che erano ricomprese nel territorio di Asti: tra queste anche Castell'Alfero, che viene definita terra ben popolata e chiusa da mura.
Il Comune bianco, azzurro e oro ricostruisce il corteo che accompagna Valentina e la sua sontuosa dote: personaggi di alto lignaggio sfilano indossando abiti e mantelli con strascico, di velluto e seta, arricchiti da ricche passamanerie d'oro e d'argento e da molte pietre preziose. Alcuni recano simboli di abbondanza e fertilità: una ciotola piena di sale, simbolo di saggezza, le uova ad augurare fertilità, una ciotola di farina, metafora della ricchezza, decorate con petali di fiori e chicchi di grano.

Tema corteo storico 2017

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Il primo podestà di Asti – Guido Da Landriano 1190

Guido da Landriano, console e comandante dell’esercito della Lega, uomo di vasta esperienza militare, ebbe un ruolo decisivo nella lotta contro il Barbarossa. Podestà di Ferrara nel 1179,  il 30 aprile 1183 giurò di mantenere salda la pace che stava per essere stipulata davanti ai messi imperiali, il vescovo di Asti e il marchese Enrico Guercio. Guido sarebbe quindi tornato alla vita civile: possedeva terre nel milanese e nella campagna di Torrevecchia e inoltre svolse il ruolo di amministratore dell'eredità di una vedova.

La sua carriera politica si chiuse nel 1190 con un ultimo, prestigioso incarico: fu il primo podestà di Asti, un ufficio per il quale venivano prescelti forestieri provenienti da città alleate; ad Asti lasciò un ricordo estremamente positivo tanto che, quasi un secolo dopo, il cronista Ogerio Alfieri lo ricordava come  un uomo buono e onesto, che molto si era adoperato per il comune astigiano.

Guido da Landriano portò con sé ad Asti, oltre alla sua famiglia privata, anche una “famiglia pubblica”, ovvero un nucleo di collaboratori di sua fiducia, una specie di corte costituita da giudici, notai e uomini d'arme destinati a mantenere l'ordine pubblico.

Intorno agli anni della podesteria di Guido andò definendosi anche la villa di Castell'Alfero, precoce esempio di intervento insediativo del comune di Asti alla ricerca di un consolidamento del controllo territoriale lungo il corso del torrente Versa. 

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