Tema corteo storico 2004

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La crociata dei fanciulli

Nel 1212, in un clima di profondo zelo religioso,ma anche di ottuso fanatismo,avvenne un fatto che le cronache non ebbero il coraggio di raccontare appieno. Come annota un cronista bavarese 'Migliaia di poveri bambini di ambo i sessi dei quali nessuno forse contava più di dodici anni' partirono quasi contemporaneamente dalla Renania e dalla Francia del Nord in due distinte, spensierate processioni: la loro meta era la Terra Santa, il loro fine ultimo la liberazione di Gerusalemme ed il ritrovamento della Santa Croce. Sotto la guida del giovane Nicola e del pastorello Stefano, "gli stolti bambini"bivaccavano durante il loro lungo ed estenuante viaggio alle porte delle città. Ad essi si unirono ben quattrocento chierici, folle di vergini, madri con lattanti al seno, prostitute, giovanissimi servi e pure "figli adolescenti di nobili signori". Erano un numero incredibile, ma molti periranno di stenti, per naufragio o saranno venduti come schiavi, pochi sopravvivranno alla folle impresa. Una delle due colonne dei Crociati fanciulli, la germanica capeggiata da Nicola, si incanalò in una importantissima strada che univa il valico alpino del Moncenisio al porto di Genova. Partiti da Colonia si diressero versi il Mar Mediterraneo; forse era con loro sin dalla partenza proprio qualche giovanissimo astigiano, appartenente alle famiglie dei Pelletta, dei Roero, dei Troya, dei Rocca e degli Asinari. Risalirono il Reno e raggiunsero le Alpi, entrando in Italia per il colle del Moncenisio. Lasciato il colle, la colonna ormai stanca e decimata scese al piano proseguendo sino ad Asti dove entrarono verso la metà di agosto accolti con affabilità: negli sfarzosi palazzi di proprietà delle famiglie originarie dei fanciulli astigiani, si festeggia il loro passaggio in città e la loro partecipazione alla grande intrepida impresa. Si raccolgono viveri e denaro che saranno consegnati ai giovanissimi crociati, accampati appena fuori le mura nella "Chiesa del Santo Sepolcro". Inoltre, ben duecento adolescenti, per buona parte appartenenti a famiglie nobili o borghesi, guidati dai due giovani della loro stessa età Giacomo di Pallaveno ed Ercole Costa, si uniscono alla moltitudine già pronta a lasciare la città. Lasciata Asti si diressero verso Genova per imbarcarsi e raggiungere la Terra Santa.