Valentina Visconti porta in dote la terra di Castell’Alfero
Valentina visconti, figlia di Gian Galeazzo duca di Milano e signore di Asti, venne ad Asti, accompagnata dal cugino Amedeo VII, il Conte Rosso, nel viaggio che doveva portarla in Francia, a Melun, dove avrebbe sposato Luigi di Turenne ed Orléans, conte di Valois e di Beaumont. Era partita da Milano con la scorta di trecento cavalieri a tutela sua e dell’ ingente corredo che portava in dote: la somma di 200 mila forini, anticipo dei 450mila convenuti, stoffe pregiate, vasellame ed oggetti artistici in oro, argento, avorio, ambra, corallo, cristallo, preziosi libri miniati, abiti eleganti, un’ingente quantità di gioielli e pietre preziose: diamanti, smeraldi, zaffiri, rubini e perle. Nel bagaglio privato era custodito un mazzo di tarocchi: un innocente passatempo che in seguito i suoi detrattori presso la corte di Parigi avrebbero strumentalmente utilizzato a supporto dell’accusa di pratiche magiche, di cui la giovane sarà oggetto. Valentina inoltre ricevette dal padre la Contea di Virtù in Francia, la stessa che ventisette anni prima la madre Isabella aveva portato in dote a Gian Galeazzo, e in Italia la città di Asti con l’intero contado. L’atto dotale cita tutte le località che erano ricomprese nel territorio di Asti: tra queste anche Castell’Alfero, che viene definita terra ben popolata e chiusa da mura.
Last Updated on 18 Novembre 2024 by Admin